Cosa sei riuscito a NON fare?
“Che cosa hai ottenuto negli ultimi mesi?”
A volte te lo chiedono i clienti soddisfatti della collaborazione, ma che hanno perso una visione d’insieme di quello che avete ottenuto negli ultimi mesi. A volte te lo chiedi da solo, nel flusso costante di micro attività vorresti avere un quadro più ampio di dove ti hanno portato tutte quelle azioni. Il primo passo è facile.
Le cose fatte
Vai a recuperare nel tuo trello, jira, quadernino o qualsiasi cosa dove ti segni le cose da fare, ed inizi a raggruppare le cose in temi più ampi. Vedi progetti portati a termine, altri che sembravano di vitale importanza che sono stati abbandonati dopo poche settimane e non mancano a nessuno, ed altri ancora in corso.
Elenchi quei progetti portati a termine, ma ti accorgi che manca qualcosa in questo quadro.
Le cose non fatte
Celebriamo spesso i grandi progetti che arrivano ad un completamento, un nuovo sito online, un redesign, una nuova funzionalità… è così naturale dopo uno sforzo collettivo durato mesi magari.
Allo stesso tempo c’è un altro lavoro ugualmente importante ma molto meno visibile, quello di riuscire ad evitare di fare le cose. Quelle volte in cui trovi una soluzione semplice che ti evita di dover affrontare i costi di un grosso progetto. Quelle volte in cui ascolti meglio il tuo cliente e capisci che gli basta una cosa molto più semplice di quella che avevate in mente. Le volte in cui metti in dubbio i piani già consolidati e si scopre che si possono semplificare.
L’obiettivo
Perchè dopo tutto l’obiettivo di sviluppatori, designer, project manager ecc. non è produrre più software possibile, anzi, è soddisfare la propria clientela con il minimo di codice e funzionalità necessarie.
Meno funzionalità vuol dire un software più semplice da usare, con meno cose da imparare, con un comportamento più prevedibile.
Meno codice vuol dire meno costi di sviluppo, meno bug, meno costi di manutenzione futuri.
E quindi?
Tutti i nostri strumenti di produttività hanno grandi liste per le cose da fare, per le cose fatte, ma non c’è traccia di quelle che siamo riusciti a non fare. E forse non sarebbe neanche una bella idea tenere questa lista sempre crescente.
Non ho la soluzione definitiva per tenerne traccia, però ogni tanto è bene ricordarsi di quello che si è ottenuto senza scrivere nuovo software.
L’ultima volta che ho mandato una mail di riepilogo ad un cliente, gli ho scritto circa:
[…]
Questo parlando dei macro-obiettivi raggiunti, lasciando fuori varie attività minori e soprattutto tutto quello che siamo riusciti a non fare, che vale parecchio (ad esempio parecchie funzioni di ******* che alla fine non interessavano realmente al cliente, molte evoluzioni di ******* precoci dato che non avevamo ancora il feedback del mercato ecc.).
[…]
Photo credits: Giorgio Griffa – Obliquo (1936)