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A livello micro, pensa nel lavoro dello sviluppatore quanta parte della giornata viene spesa a fare valore aggiunto (mani sulla tastiera) in confronto al tempo speso in riunioni/discussioni/pause. Forse e' il 50%, se va bene. Poi pensa, del tempo che si suppone a valore aggiunto, con le mani sulla tastiera, quanto tempo viene perso a guardare lo schermo in attesa che l'applicazione riparta o che i test girino, o a riportare l'applicazione nello stato che ti serve per fare una certa prova. Sono tempi a volte dell'ordine del minuto, ripetuti decine e centinaia di volte durante la giornata, che portano via agli sviluppatori una fetta del loro tempo migliore, quello in cui si suppone che facciano valore aggiunto!!!

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Pietro, secondo me un esempio da portare alla ribalta potrebbe essere Iubenda.

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Efficienza di flusso. Da quando sono incappato in questo articolo di Hammarberg [http://www.marcusoft.net/2018/03/a-simple-diagram-on-flow-efficiency.html] faccio sempre riflettere le persone, anche visivamente, su quanto del loro lavoro sia composto da attese (nel lavoro della conoscenza si parla di un 85% di attesa...).

Come giustamente sottolinei le fonti di attesa possono essere molteplici e di diverso tipo, quindi raramente c'è una soluzione unica per ridurre i tempi di attesa.

Anzi, di solito la reazione "di pancia" è proprio quella di aggiungere persone, che però migliora solo marginalmente i tempi di lavorazione, lasciando intatti (o allungando) i tempi di attesa (vedi sopra, ottimizzare il 15% quando dovresti erodere il'85% non ha molto senso...).

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